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La scolatura a macchina

Nel 1987 arriva il nuovo scolatore: una macchina in ferro sulla quale si appoggia il paiolo pieno di acqua e spaghetti e che, attraverso una leva laterale, consente di ruotarlo fino a riversare il tutto nel contenitore forato posato a terra. Per questa operazione servono prima, oltre ai due cuochi che sostengono il palo infilato nei manici del paiolo, altri due che con un altro palo favoriscono, alzandolo da sotto, il capovolgimento dello stesso.

nome file17-Scolatura-a-mano-e1511970645154.jpg
ricercatoreClelia Balletta
fotografo anonimo (Archivio Correzzola)
dati tecniciScanner Epson Perfection 4990 photo
data1987
luogoCastel d'Ario
titoloLa scolatura a macchina
descrizioneIl nuovo scolatore a macchina permette ai cuochi di fare meno fatica

La mescolatura

Gli spaghetti vengono mescolati con degli enormi forchettoni di legno.

nome file19-1-1-e1511970700504.jpg
ricercatoreClelia Balletta
fotografo anonimo (Archivio Correzzola)
dati tecniciScanner Epson Perfection 4990 photo
data2004
luogoCastel d'Ario
titoloLa mescolatura
descrizioneUn momento della preparazione dei bigoli, immutata nel tempo

La scolatura

La scolatura è rito e spettacolo nello spettacolo. Un lungo palo viene fatto passare dai manici arcuati del paiolo; due cuochi, uno per parte, lo alzano dal portapaiolo e lo trasportano, con movimento sincrono, fino alla macchina per la scolatura. Viene agganciato il paiolo e assestato lo scolapasta metallico nella giusta posizione, poi si aziona la leva per ruotare il paiolo, e gli spaghetti cadono insieme all’acqua bollente nello scolapasta. Altri due cuochi afferrano lo scolapasta e dopo averlo ben scosso lo versano in un apposito paiolo dove viene aggiunta, con un capace mestolo, la giusta quantità di condimento.

 

nome file15-2-e1511970582186.jpg
ricercatoreClelia Balletta
fotografo anonimo (Archivio Correzzola)
dati tecniciScanner Epson Perfection 4990 photo
data1982
luogoCastel d'Ario
titoloLa Scolatura
descrizioneLa scolatura è rito, uno dei momenti più spettacolari della preparazione dei bigoli

Bigolada con lo sfondo della torre della… fame

Il 2 febbraio 1975 la piazza è impraticabile. Si stanno costruendo le nuove fognature e la zona della piazza dove normalmente vengono preparati i bigoli è attraversata da scavi profondi. Si sceglie di spostarsi in piazza Castello, nell’area vicina alla cabina dell’Enel, con alle spalle la Torre della Fame.

 

nome file3-1-1-e1511969518228.jpg
ricercatoreClelia Balletta
fotografo anonimo (Archivio Correzzola)
dati tecniciScanner Epson Perfection 4990 photo
data1975
luogoCastel d'Ario
titoloLa Bigolada in Piazza Castello
descrizioneBigolada con lo sfondo della torre della... fame

Il nuovo contenitore

Gli organizzatori della Pro Loco vogliono stupire: al classico piatto aggiungono un contenitore speciale, un vaso da notte di plastica colorata (capace di contenere fino a sette etti di spaghetti conditi) che, pur recepito con il giusto spirito carnevalesco, darà alla festa un tocco di prosaicità non gradevole e risulterà fuori luogo. Il ‘vaso’, affiancato al piatto ed alle più eleganti terrine (che gradualmente sostituiranno entrambi) resisterà vari anni, fino esaurimento delle scorte. L’acquisto era stato un’occasione: un fornitore liquidava tutta la partita e solo la Bigolada avrebbe potuto attuare con successo il cambiamento della modalità d’uso. I cuochi in parte si lamentarono, la gente li voleva vedere riempiti e i loro forchettoni ben si prestavano all’operazione, ma in un colpo solo se ne andavano troppi spaghetti, che in qualche caso erano sprecati. Per ovviare all’inconveniente si pensò di aumentare il prezzo del vaso da notte di molto rispetto al piatto, ma anche la gente aveva capito e non lo comprava volentieri: era un contenitore esagerato per vuotare il quale occorreva essere almeno in tre.

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ricercatoreClelia Balletta
fotografo anonimo (Archivio Correzzola)
dati tecniciScanner Epson Perfection 4990 photo
data1973
luogoCastel d'Ario
titoloIl nuovo contenitore
descrizioneLa Pro Loco, al classico piatto, aggiunge un contenitore speciale, un vaso da notte di plastica colorata

Bigoli in stazione

Nel consiglio della Pro Loco erano entrati alcuni ferrovieri, tra i quali il segretario Luciano Costantini, che lavorava nella stazione del paese; si decide di portare una pentola di spaghetti in stazione in corrispondenza dell’arrivo del treno da Mantova delle dodici e dieci e distribuirli con piattino e forchetta a macchinisti e passeggeri.

 

nome fileBigoli-in-stazione-e1511517442627.jpg
ricercatoreClelia Balletta
fotografo anonimo (Archivio Correzzola)
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data1971
luogoCastel d'Ario
titoloI bigoli in stazione
descrizioneSi decide di portare una pentola di spaghetti in stazione in corrispondenza dell’arrivo del treno da Mantova delle dodici

I paioli

La posa della prima fascina sotto il calderone principale è l’elemento celebrativo della festa: ci si prepara a far fuoco sotto i paioli e questa frase risulterà assai felice perché verrà ripetuta fino agli anni ’60. L’accensione dei fuochi avviene al suono festante della campane, ovviamente solo perché è mezzogiorno le campane ne danno conto con il loro suono e non certo perché il parroco voglia assecondare la festa, trattandosi del primo giorno di Quaresima.

 

nome file13-1-e1511970502309.jpg
ricercatoreClelia Balletta
fotografo anonimo (Archivio Correzzola)
dati tecniciScanner Epson Perfection 4990 photo
data1970 circa - anni 2000
luogoCastel d'Ario
titoloI paioli
descrizionePassa il tempo ma il rito resta immutato

Una forchetta, 50 Lire

Nel 1968 arriva anche la forchetta, che viene messa in vendita alla modica cifra di cinquanta lire, mentre il piatto di cartone ed i bigoli sono al solito offerti gratuitamente. Ne verranno cucinati tre quintali. Nel 1982, piatto e forchetta 500 lire.

nome file11-1982-e1511970330476.jpg
ricercatoreClelia Balletta
fotografo anonimo (Archivio Correzzola)
dati tecniciScanner Epson Perfection 4990 photo
data1968
luogoCastel d'Ario
titoloUna forchetta, 50 Lire
descrizioneNel 1968 arriva la forchetta, a pagamento

 

La giornata del risotto

ARCHIVIO DI CASTEL D’ARIO
BUSTA 75, FASCICOLO 4

17 FEBBRAIO 1937
A CONSUNTIVO – ENTE NAZIONALE RISI
Diploma di benemerenza per la festa svolta a Castel d’Ario il giorno 9 febbraio 1937

RISPOSTA DEL PODESTA’
Risponde con i nomi degli organizzatori affinché possano ricevere direttamente il diploma di benemerenza

 

nome file17_Pagina_1-e1511966012835.jpg
ricercatoreClelia Balletta
fotografo Archivio di Castel d'Ario
dati tecniciScanner Epson Perfection 4990 photo
data1937
luogoCastel d'Ario
titoloLa giornata del risotto
descrizioneDiploma di benemerenza per la festa svolta a Castel d’Ario il giorno 9 febbraio 1937

La società del carnevale e la drammatica società del carnevale

I soci promotori dell’iniziativa sovversiva sono quattro agiati possidenti tra cui Francesco Gatti e Augusto Leonesi. E ancora Giovanni Battista Mantovani, Luigi Frattini, Giuseppe Pighi, Giacomo Pighi. Il nome ‘Società del Carnevale’ appare per la prima volta in un permesso per una festa da ballo rilasciato il 2 febbraio 1847 e probabilmente era un adattamento di una precedente Società, quella ‘Filodrammatica dei Dilettanti’, composta da: Luigi Boldrini, i tre fratelli Boldrini, cugini di Luigi (Cesare, Alessandro, Antonio), Cesare Grigolli e il fratello Giacomo, Augusto Leonesi, i fratelli Antonio e Girolamo Gonzatti, i fratelli Bassano e Giovanni Bignami, Francesco Gatti (in foto), Giuseppe Nuvolari (in foto) e Basilio Cremonesi. Il 15 agosto 1846 viene data la prima rappresentazione sotto il controllo della gendarmeria locale. Nel 1848 sarà Basilio Cremonesi, presidente della ‘Società del Carnevale’ ad organizzare la prima distribuzione di ‘polenta, aringhe, cospettoni e vino piccolo’, distribuzione non autorizzata.

 

nome fileFrancesco-Gatti-colori-e1511878062736.jpg
ricercatoreClelia Balletta
fotografo Archivio Correzzola
dati tecniciScanner Epson Perfection 4990 photo
data1847
luogoCastel d'Ario
titoloLa società del carnevale e la drammatica società del carnevale
descrizioneI primi movimenti sovversivi