La Musa Paisana è una raccolta di liriche pubblicate nel 1910 da Anfibio Rana, pseudonimo di Don Doride Bertoldi, prete singolare e bizzarro di Villagrossa, non stimato dalla gerarchia ma intimamente legato alla campagna e ai contadini, al loro mondo di terre e acque di cui le rane erano la voce, il concerto che accompagnava la fatica quotidiana dell’uomo. Nel 1910 dà alle stampe La Musa Paisana e nel 1923 pubblica La Musa Paisana con li fransi, dedicandola a Ivanoe Fossati, direttore del quotidiano La Voce di Mantova. La sua è la Musa popolare, la Musa pescadora che tut al dì la bagola in risera – che tutto il giorno chiacchiera nella risaia. Al pretin di Villagrossa non mancava la conoscenza della cultura classica e neppure una solida competenza prosodica, eppure sceglie di scrivere nel suo dialetto, quello parlato dai suoi parrocchiani. I suoi componimenti meditano su fatti e luoghi dei personaggi del suo borgo, sulle dispute politiche, opere di denuncia che ci offrono un limpido spaccato di vita, uno specchio di quel tempo, una testimonianza ostinata delle nostre radici.
nome file | Don-Doride-2-e1511878887813.jpg |
ricercatore | Clelia Balletta |
fotografo | anonimo (Archivio Correzzola) |
dati tecnici | Scanner Epson Perfection 4990 photo |
data | Anni '20 |
luogo | Castel d'Ario |
titolo | Don Doride Bertolini e la musa paisana con li fransi |
descrizione | Anfibio Rana, pseudonimo di Don Doride Bertoldi |